DE.CO DI CAMINO
Stabilire una data precisa
della ricetta è impossibile, ma ragionare sulla sua provenienza ci porta a
scoprire radici lontane, ma anche più che attuali, poiché è bene mai
dimenticare che la nostra provenienza è figlia del mondo rurale, mondo da
rispettare per il semplice motivo che è il risultato di secoli di piccole
esperienze e conquiste quotidiane, prova ne è il fatto che allontanandoci da
questo stile di vita si perdono alcuni valori fondamentali.
Il principio della nostra
cucina è basato sul semplice dato che non si butta mai nulla (nel termine del
possibile), cercando altresì di riutilizzare l’alimento nel modo migliore,
magari creando combinazioni addirittura migliori della partenza.
Premesso ciò veniamo alla
nostra torta cercando di seguire un percorso:
le piante di Mele sono
sempre state molto diffuse sulle nostre colline, fanno parte integrante del
paesaggio, in special modo erano e sono presenti nei vigneti, anche perché non
richiedono cure particolari ed uniscono alla loro semplicità gusti e profumi
molto invitanti e leggeri, come meglio riassunto nell’antico adagio “una mela
al giorno toglie il medico di torno”.
Durante l’estate, e più
precisamente nel mese di agosto, dalle piante di mele cadono i frutti più
maturi che si raccolgono, si puliscono, e poi, si tagliano a metà o a spicchi a
piacere e si mettono ad essiccare al sole su dei ripiani; “la stora”
normalmente formata da un intreccio di canne facendo molta attenzione che siano
ben arieggiate, successivamente è buona norma passarle in un forno o in una
stufa per assicurarsi che abbiano perso tutta l’umidità.
Questo ultimo requisito è
fondamentale per una conservazione ottimale, che si deve protrarre fino al
periodo di Pasqua dell’anno successivo.
La tradizione ci tramanda
così l’appuntamento di Pasqua con la Torta “ad ciapetti”, termine dialettale,
di chiara derivazione contadina, una volta le occasioni di festa erano molto
rare, e il periodo pasquale era una di queste, inoltre era un modo per
consumare frutta dopo l’inverno incamerando nel contempo sostanze energetiche,
preziose per la nuova stagione lavorativa, che in special modo fino a pochi
anni fa era basata sul lavoro manuale.
Con il passare del tempo
ci sono state delle evoluzioni, sempre seguendo la filosofia del “non si butta
nulla” perché è un dono di Dio.
Le mele vengono a volte
sostituite in altri periodi dell’anno con basi diverse, quali zucca, zucchina e
castagne, mentre il resto degli ingredienti rimane simile.
E’ il trionfo
dell’adattare le soluzioni culinarie alla stagionalità dei prodotti della
nostra terra.
Una nota particolare è
doverosa nel citare il restauro del nostro antico forno a legna, ubicato in
frazione Cornale, con il quale la storia dei nostri vecchi ci riporta la
tradizione della cottura del pane settimanale, ed inoltre nel periodo pasquale
si cuoceva e tutt’ora è usanza cuocere la Torta di Mele di Camino.
TORTA DEL PESO
DOSE PER 6
PERSONE
-
1,5 kg
di mele, 6 o 7 uova, 80 gr di zucchero
-
la
scorza di 1 limone
-
1
cucchiaino di polvere di caffè
-
1
cucchiaio di cacao amaro in polvere
-
300 gr
di amaretti e savoiardi macinati
-
cannella
in polvere q.b.
-
1
bustina di vanillina,1 bicchiere misto di liquori dolci (es.
amaretto,marsala,vaniglia)
-
1
grattata di noce moscata, una manciata di pane grattugiato
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